[no_custom_font font_family=”im fell english” font_size=”30″ line_height=”” font_style=”normal” text_align=”left” font_weight=”500″ color=”#3f173b” text_decoration=”none” text_shadow=”no” letter_spacing=”” background_color=”white” padding=”” margin=”” show_in_border_box=”no” border_color=”” border_width=”” text_background_color=”” text_padding=””]Un non ritorno[/no_custom_font]
Il 2007 è stato senz’altro uno degli anni più fecondi per me dal punto di vista creativo. Lavoravo alle varie stesure di Paolo il sonnambulo ma contemporaneamente non volevo abbandonare la narrativa “per adulti”. Un amico mi suggerì di sottoporre un racconto alla rivista «Toilet» e così feci. Poco dopo mi chiamò al telefono Paolo Baron, vulcanico direttore e ideatore della rivista, fondatore della 80144 edizioni e instancabile produttore di idee. Mi disse che il mio racconto, Un non ritorno, sarebbe stato pubblicato nel numero 9 di «Toilet». Per me era un onore lavorare con Paolo. Ha un modo di fare editoria originalissimo, irriverente, provocatorio e sincero. E con la sua rivista ha fatto e continua a fare quello scouting coraggioso di cui nel nostro Paese si sente troppo la mancanza.
Per me era un momento di cambiamento assoluto. Stavo lasciando la mia libreria, la mia casa, la mia città per iniziare una nuova avventura e questo racconto riassume, con il mio consueto tono surreale, quello che provavo in quel momento. Un’aria di sfida e di apertura al futuro che mi avrebbe portato una vita nuova. Grazie Paolo per aver creduto in me.