Buongiorno e ben tornati nel mio blog del lunedì.
Oggi sono particolarmente emozionata perché per la rubrica mensile Le signore dell’Illustrazione, ho avuto l’onore di intervistare Jennifer Orkin Lewis.
Questa artista non avrebbe bisogno di presentazioni ma facciamo comunque un breve riepilogo. Per chi non la conoscesse ancora, Jennifer è un’illustratrice e pittrice di New York. I suoi lavori, pieni di colore, audaci e gioiosi, sono molto vibranti e basati sull’osservazione del mondo che la circonda. Ha collaborato con Abrams Books, Chasing Paper, Chronicle Books e molti altri editori. Il suo libro più famoso, Draw Every Day, Draw Every Way, è una guida molto utile per scoprire la nostra autentica creatività allenandoci a fare arte con costanza e libertà espressiva. I suoi temi preferiti sono la Natura, viaggi e luoghi di tutto il mondo, e ritratti.
Ma lasciamo la parola senza indugio a Jennifer Orkin Lewis.
• Qual è stato il momento preciso nella tua vita in cui hai capito che l’arte è il tuo mezzo d’espressione preferito?
L’arte ha sempre fatto parte della mia vita: amo disegnare, dipingere e creare da sempre. In un certo senso, ho sempre saputo che era la mia passione, soprattutto perché non ero particolarmente portata in altre materie. Le lezioni d’arte erano l’unico posto in cui potevo crescere davvero. La vera svolta arrivò al liceo, quando frequentai un corso di Storia dell’arte parallelamente ai laboratori. Fu allora che tutto iniziò a prendere forma. Avevo un’insegnante di Storia dell’arte incredibile che dava vita alla materia, intrecciando l’arte, la storia e il mondo che ci circondava, in un modo che dava senso a tutto. Fu più o meno in quel periodo che la mia insegnante d’arte mi incoraggiò a iscrivermi alla RISD, la Rhode Island School of Design. Prima di allora, non mi era mai venuto in mente di iscrivermi a una scuola d’arte. Ma non appena me lo proposero, mi balenò in mente: sapevo che era esattamente il posto giusto per me.
• Qual è stato il percorso che ti ha portato a trasformare l’arte in una professione?
Ho studiato design tessile al RISD e, per la prima parte della mia carriera, ho lavorato nel settore a New York, creando modelli per tessuti utilizzati nell’abbigliamento femminile e per bambini, oltre che per la lingerie. All’inizio è stato entusiasmante e nuovo, ma dopo alcuni anni mi sono sentita angosciata e insoddisfatta dei compromessi che ho dovuto accettare per soddisfare le esigenze delle aziende e dei superiori con cui lavoravo. L’ambiente e i limiti creativi mi facevano sentire infelice. Ho lasciato tutto e sono tornata alle mie radici: disegnare e dipingere. Ho iniziato un progetto di pittura quotidiano, che è stato un punto di svolta per me. Quella pratica mi ha aiutato a sviluppare il mio stile artistico e il mio lavoro ha iniziato a ottenere attenzione. I miei disegni sono stati presto concessi in licenza per una varietà di prodotti, tra cui ceramiche, tessuti, articoli di cancelleria e carta da parati. Da allora, ho avuto l’opportunità di pubblicare quattro libri e condividere la mia passione attraverso un’intensa attività di insegnamento in tutto il mondo. È stato un viaggio incredibile e sono grata di aver trovato il modo di fare dell’arte non solo la mia passione, ma la mia professione.

• Qual è la tua tecnica artistica preferita e perché?
Dipingere è sicuramente il mio modo preferito di creare ed è ciò che faccio più spesso. Lavoro principalmente con le gouache, ma adoro sperimentare con tecniche miste per creare segni e texture unici. Sovrapporre diverse tecniche mantiene il mio processo creativo fresco ed entusiasmante. Negli ultimi due anni, mi sono anche innamorata dei pennarelli, soprattutto per gli schizzi in movimento. Sono una perfetta combinazione tra la pittura e una penna a inchiostro nero. Posso portare con me un piccolo album da disegno e solo una manciata di pennarelli ovunque vada, il che mi permette di creare un’arte che mi rende felice, ovunque. Il modo in cui i colori scorrono e si sovrappongono mi ricorda la pittura, ma con la facilità del disegno. Prima di scoprirli, mi sentivo legata al mio studio, limitata dai tubetti di colore, ma ora posso portare la mia pratica artistica con me ovunque mi trovi, oltre a lavorare nel mio studio.
• Quanto è importante abbracciare l’imperfezione e gli errori per trovare il nostro stile unico e inconfondibile?
Incredibilmente importante! Credo fermamente che gli errori siano essenziali per il processo creativo. C’è una certa bellezza nell’imperfezione: essa è pura, onesta e autentica. Invece di temere gli errori, li vedo come opportunità per imparare e crescere. L’arte non riguarda la perfezione; riguarda l’esplorazione e l’espressione. Commetteremo sempre errori, quindi avere la mentalità giusta per accettarli, imparare da essi e continuare ad andare avanti è fondamentale. Spesso, è in quei momenti inaspettati che emerge qualcosa di veramente unico e personale. Quello che ripeto spesso agli studenti è che “non ci sono regole”.
• Cosa raccomanderesti a chi sta iniziando a fare arte e illustrazione?
Crea il più possibile! Esplora stili diversi, sperimenta nuove tecniche e, soprattutto, non aver paura di sbagliare. Cerca di non farti prendere dai “dovrei” o da come pensi che la tua arte debba apparire: concentrati solo sulla creazione. Più crei, più scoprirai la tua voce unica. L’arte è un processo, quindi goditi il percorso tortuoso e lasciati andare!
E con queste splendide parole si conclude l’intervista a Jennifer Orkin Lewis che ringraziamo per aver partecipato a questa rubrica del blog. Se non lo fate ancora, seguitela su Substack. I suoi reportage artistici sono quanto di più stimolante e ispirante per chi vuole lasciar libera la creatività!
Noi ci vediamo come sempre lunedì prossimo qui, in questo spazio che è diventato ormai un momento di condivisione per me irrinunciabile.