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La storia del giallo gommagutta

Buongiorno e bentornati nel mio blog!

Oggi affronteremo un nuovo capitolo della Storia dei colori e vi racconterò del giallo di gommagutta.

Si tratta di un pigmento antichissimo che si ottiene dalla resina di un albero, la Garcinia, che si coltiva in Cambogia.

In tedesco e in inglese, infatti, questo antico colore si chiama gamboge, come il Paese da cui proviene. In Italia e in Francia invece questo pigmento si chiama gommagutta o gomme-gutte, dall’unione di gomma e matah che in malese significa “resina”.

Vi confesso che la prima volta che ho letto questa parola sul fianco di un demi godet di acquarelli della Windsor & Newton, mi ha incuriosito subito poiché il panetto è marrone ma quando viene a contatto con l’acqua si trasforma in un giallo brillante, quasi fosforescente, più forte del giallo cadmio.

Mi sono chiesta da dove venisse e ho fatto bene, perché le origini di questo colore sono molto antiche e attraversano la storia di svariati Paesi.

La Compagnia delle Indie iniziò a importare in Europa la gommagutta nel 1615 e questa finì nelle tavolozze degli artisti quasi subito, viste le caratteristiche della sua inusuale brillantezza.

La resina si estrae da alberi di Garcinia che devono avere almeno 10 anni, inserendo nella corteccia un ramo cavo di bambù che si riempirà in non meno di un anno. 

Gli artisti giapponesi, cinesi e indiani la usavano sin dall’antichità per i rotoli illustrati, per le miniature antiche e per i capilettera che spesso contenevano disegni.

William Turner, Agrippina Landing with the ashes of Germanicus, 1839

Nel 1603 la gommagutta sbarcò in Europa nelle stive di una gala olandese e da subito fu apprezzata da artisti come Rembrandt, Turner e William Hooker che la mischiava con il blu di Prussia per ottenere il suo Hooker’s Green, il verde più adatto a dipingere le foglie.

Quando nel 1832 William Windsor e Henry C. Newton iniziarono a vendere pigmenti per artisti in una piccola bottega al numero 38 di Rathborne Place, a Londra, la gommagutta era uno dei loro prodotti di punta ed arrivava con carichi regolari dalla Compagnia delle Indie Orientali.

Veniva trasportata sotto forma di bastoncini sottili, avvolti in foglie e dello stesso colore del cerume rappreso. Gli operai frantumavano i bastoncini e li ricompattavano poi in piccoli panetti color caramella mou.

La gommagutta è nota anche in medicina come un eccellente purgante che assunto in dosi eccessive può essere letale. Quando nel 2005 la Windsor&Newton ha smesso di commercializzare la gommagutta ottenuta dalla resina grezza, saranno stati contenti i suoi lavoratori che dovevano correre in bagno almeno una volta ogni ora durante la lavorazione di questo speciale colore…

E voi? Conoscevate questo colore? L’avete mai usato?

Vi ricordo, se siete appassionati d’arte come me, di seguirmi su Substack dove, su Germogli d’Arte, ogni settimana scegliamo insieme un tema per allenare il muscolo della creatività, spegnere il nostro censore interiore e metterci in gioco insieme in modo semplice e divertente: vi aspetto!

Noi ci troviamo, come sempre qui, nel blog del lunedì.

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