Buongiorno e bentornati nel mio blog del lunedì.
Oggi voglio parlarvi di uno strumento utilissimo per le nostre pratiche di mindfulness quotidiana e cioè il diario della gratitudine.
Gli studi sugli effetti benefici di questo strumento, e in generale sulla pratica quotidiana del journaling (ovvero l’abitudine di tenere un diario), sono stati effettuati dagli psicologi americani Robert Emmons e Michael McCullough negli anni 2000.
Nel loro saggio Counting Blessings Versus Burdens: An Experimental Investigation of Gratitude and Subjective Well-Being in Daily Life, pubblicato nel 2002 questi due ricercatori hanno investigato su come pratiche quotidiane di journaling orientate alla gratitudine abbiano influenzato sia l’aspetto psicologico che il benessere fisico del campione di persone che avevano partecipato ai loro studi:
La gratitudine è efficace nell’aumentare il benessere poiché sviluppa risorse psicologiche, sociali e spirituali. La gratitudine […] è uno dei principali meccanismi psicologici che si ritiene siano alla base dell’altruismo reciproco (Trivers, 1971). L’esperienza della gratitudine e le azioni da essa stimolate costruiscono e rafforzano i legami sociali e le amicizie. Inoltre, incoraggiare le persone a concentrarsi sui benefici ricevuti dagli altri le porta a sentirsi amate e accudite dagli altri.
Quindi possiamo dichiarare che tenere un diario della gratitudine quotidianamente è un’abitudine che ci aiuta a focalizzarci sugli aspetti positivi della nostra vita, scaccia i brutti pensieri, ci aiuta a rafforzare la fiducia in noi stessi e negli altri e ci fa sentire meglio anche da un punto di vista fisico.
Tutte le pratiche di mindfulness quotidiana come lo yoga, la meditazione o anche il disegno libero, sono un modo intelligente per affrontare i momenti in cui ci sentiamo schiacciati dalle difficoltà, dallo stress o dalla velocità della vita quotidiana.
In un periodo storico come questo in cui è difficile mantenere la calma, tra cambiamenti climatici estremi, venti di guerra mondiale, crisi delle democrazie, anche solo affacciarsi per guardare fuori dalla finestra può sembrarci spaventoso. Come possiamo non sentirci sovrastati da eventi che ci travolgono e contro i quali sentiamo di poter fare davvero poco?
Ecco, l’idea di tenere un diario della gratitudine quotidiano in cui annotare anche solo brevemente i nostri pensieri positivi può essere una strategia vincente.
A casa mia c’è un lungo corridoio che porta dalla camera da letto alla cucina. Quando mi sveglio la mattina e i pensieri del mio “cervello scimmia” mi assalgono, faccio questo esercizio: man mano che cammino nel corridoio per arrivare alla cucina e preparare la colazione, trasformo tutte le parole negative che mi affollano la mente nel loro esatto contrario e poi le appunto sul mio diario della gratitudine. Quelle parole saranno la mia guida per la giornata.
Questo esercizio è venuto fuori dopo anni di ansie incontrollate ed è perfetto per me perché si adatta alla mia storia. Ma ognuno di noi ha il suo modo di praticare la mindfulness quotidiana e quindi anche di compilare il proprio diario della gratitudine.
In commercio ce ne sono tanti. Dal famosissimo 5 minute journal all’Happy Self Journal dedicato ai bambini, fino ad arrivare al più semplice Diario della gratitudine in italiano, il concetto è sempre lo stesso: annotare ogni giorno, in non più di 5 minuti, pensieri, avvenimenti ed emozioni positive che hanno caratterizzato la nostra giornata così da poter focalizzare l’attenzione sulle piccole cose belle che ci capitano e che ci fanno sentire bene con noi stessi e con gli altri.
Il diario della gratitudine che ho progettato nel mio laboratorio ad esempio è mensile, è suddiviso quindi in quattro settimane. Ogni mattina puoi annotare brevemente i pensieri positivi per iniziare la giornata e la sera riflettere sulle cose belle che la giornata ti ha regalato. Alla fine di ogni settimana c’è un “Recap” per fare una sorta di bilancio della gratitudine e mettere ciò che porti con te nero su bianco. Ho scelto la magnolia per illustrare il diario della gratitudine perché questo fiore simboleggia la perseveranza di cui abbiamo bisogno per praticare quotidianamente la mindfulness e allo stesso tempo la rinascita della primavera dopo un lungo inverno.
Personalmente trovo che l’abitudine di tenere un diario della gratitudine sia una delle cose più sane e utili che si possano fare per non sentirsi sopraffatti dall’ansia poiché ci fa concentrare su avvenimenti concreti, misurabili e piccoli; piccole azioni quotidiane che possono fare la differenza e darci la spinta per trovare la nostra posizione in un mondo alla deriva.
E tu che ne pensi? Anche tu pratichi il journaling quotidianamente? Mi piacerebbe saperne di più… scrivimi nei commenti!
Noi ci vediamo come sempre qui nel blog lunedì prossimo.